La presa di Roma – Presentazione del libro di Claudio Cerasa (Editore Bur)

5 dicembre 2009

Da Radio Radicale, il video della presentazione di un libro che sembra molto interessante: La presa di Roma – Presentazione del libro di Claudio Cerasa (Editore: Bur). Partecipa Mario Staderini, segretario di Radicali Italiani. Si parla anche di Vaticano, Bettini e Letta. In sintesi, il libro parla di come viene governata Roma, di Roma come trampolino di lancio per la politica nazionale, i rapporti con il Vaticano, la destra romana, Casa Pound, Alemanno, Caltagirone, ecc. ecc.

Tiziana Ficacci ha pochi giorni fa’ recensito il libro per il sito www.nogod.it.


La teologia degli uteri e il codice incivile

4 dicembre 2009

Clerico-fascisti allo sbaraglio. I gerarchi del PDL al Senato della Repubblica confessionale delle banane – Gasparri, Quagliariello e Bianconi – vogliono cambiare l’articolo 1 del Codice Civile, che attualmente recita:

Art. 1 Capacità giuridica

La capacità giuridica si acquista dal momento della nascita.

I diritti che la legge riconosce a favore del concepito sono subordinati all’evento della nascita

Da quando esiste il diritto, la capacita’ giuridica si acquista al momento della nascita; per questo si chiama codice civile! Ispirati dalla teologia degli uteri di Santa Romana Chiesa, i gerarchi hanno presentato la proposta voluta da Carlo Casini, presidente del c.d. movimento per la vita e vogliono retrodatare quella capacità giuridica al momento del concepimento. Le conseguenze sono facilmente intuibili: qualsiasi interruzione della gravidanza sara’ considerata un’omicidio e la donna tornerà ad essere quella creatura inferiore di cui si parla nella Bibbia, un’essere peccaminoso sottoposta per volontà di Dio al potere dell’uomo:

“Alla donna disse: moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze: con dolore genererai figli. A tuo marito sarai costretta, ed egli avrà potere su di te.” Genesi 3,16

Commenta il senatore del PD, Ignazio Marino:

“Mettendo sullo stesso piano i diritti della madre e dell’embrione, chi abortisce potrebbe essere accusato di omicidio col risultato di far tornare la piaga delle mammane, degli aborti clandestini. E sulla stessa scia ideologica, un domani si potrebbero sanzionare gli anticoncezionali, puniti come attività tesa ad impedire il concepimento”.

E la senatrice Donatella Poretti, Radicali-Pd:

a quando il carcere per chi masturbandosi uccide spermatozoi?

La donna è sempre stata vista come il nemico principale della Chiesa Cattolica, che di donne ne ha torturate e bruciate sui roghi a milioni in 500 anni di maledettissima Santa Inquisizione, il tribunale dell’infamia operato da domenicani e francescani. Oggi, la Repubblica italiana sta morendo avvelenata da quella Chiesa contro cui il Risorgimento lottò per conquistare, dopo lunghissimi, atroci secoli bui, l’unità d’Italia. L’esito era scontato, una volta introdotti i Patti Lateranensi nella Costituzione della Repubblica, grazie alla “capitolazione”, al “voltafaccia” dei comunisti – come scrisse Piero Calamandrei.

Come scrivevo ieri, e’ impossibile capire la guerra del fondamentalismo cattolico contro l’essere umano, contro le donne, contro le minoranze, contro la scienza, contro il progresso, contro i diritti e le libertà fondamentali, contro il diritto e la legge, contro l’uguaglianza e la liberta’, contro il perseguimento della felicità, senza conoscere la storia di quella Chiesa Cattolica, potere assoluto che ancora oggi non riconosce i diritti umani, la libertà e l’uguaglianza. Senza la conoscenza di quella storia e di quelle idee è impossibile capire perché la Chiesa Cattolica si sia sempre trovata a fianco delle dittature, dei regimi totalitari: a fianco di Mussolini in Italia, di Franco in Spagna, di Pinochet in Cile, a fianco della conquista nazista d’Europa negli anni ‘30 del secolo scorso.

Ma quella storia è assai difficile da conoscere in Italia, immersi come siamo nell’ignoranza di una melassa culturale fatta di bugie sante, falsi profeti e cattivi maestri che dominano le università e i mezzi d’informazione. Il “dibattito” politico e culturale allora ruota attorno al nulla, in un affanno continuo di politicanti e maître à manger interessati solo a giustificare lo status quo, che poi in Italia vuol dire ancien régime.

La Curia di Roma allora viene sempre presentata da quei mezzi d’informazione e da quei maître à manger come la massima autorità morale da ascoltare in religioso silenzio, la guida spirituale, la quintessenza del bene. I cittadini della Repubblica, fin da tenera età, sono costretti al catechismo, al lavaggio del cervello, alla manipolazione delle giovani menti ad opera di vecchi uomini (sempre e solo uomini) vestiti di nero e viola, di porpora e bianco ma sempre luccicanti dell’oro con cui si ricoprono, vecchi uomini che esigono rispetto, si fanno chiamare eminenze, eccellenze, padri santi, aggrappati a testi vetusti, a dogmi, a superstizioni, vecchi uomini che rifiutano la ragione, ignoranti di scienza e ancora piu’ lontani da quel Cristo di cui adorano il cadavere ma di cui hanno da sempre rinunciato al messaggio d’amore. Carnefici e vittime nel contempo del loro stesso oscurantismo, sopravvivono di simonia e lussuria sfrenata per il potere, odiano la vita e vaneggiano di essere Dio in terra. Cantano Santo! Santo! Santo! ma per l’essere umano nutrono solo disprezzo.


I poveracci nelle carceri e la feccia al governo

19 novembre 2009

Se la legge è uguale per tutti, perche’ le carceri italiane sono piene solo di poveracci?

Yassine El Baghdadi, 17 anni, detenuto da oltre tre mesi, in attesa di giudizio per tentato furto. Si e’ impiccato nel bagno del carcere minorile di Firenze. Un uomo di 41 anni viene formalmente scarcerato dalla Corte d’Appello di Bologna ma si dimenticano di comunicare la decisione al detenuto, in carcere per il furto di uno zaino in spiaggia. L’uomo si e’ tolto la vita nel carcere di Palmi (Reggio Calabria).

Storie d’ordinaria amministrazione penitenziaria; in Italia di carcere si muore, in un modo o in un altro. Il ministro della difesa La Russa – povere Forze Armate, rappresentate e comandate da questa teppaglia; e povera Italia – si esibisce nell’ennesimo spettacolo raccapricciante: “Non è che se gli mettiamo il frigobar, otto ore di aria e la musica soffusa non ci sarà neanche un suicidio”. Con questa feccia al potere c’è ancora chi si meraviglia che la Repubblica è nella merda?

Ieri intanto i deputati radicali eletti nelle liste del PD hanno depositato una mozione di indirizzo al Governo sulla drammatica situazione delle carceri:

La mozione – che oltre a quelle dei radicali ha raccolto le firme di Benedetto Della Vedova, Guido Melis, Mario Pepe, Roberto Giachetti, Giulio Calvisi, Lino Duilio, Jean Leonard Touadi – sarà sottoposta alla firma di tutti i deputati, di tutti gli schieramenti politici. “Si tratta – ha spiegato la deputata in Commissione Giustizia Rita Bernardini – di uno strumento di “governo” per invertire la rotta illegale e senza speranza che ogni giorno di più prende la gestione degli istituti-penitenziari, con il carico di sofferenza e di abbandono in cui vive tutta la comunità penitenziaria, detenuti, direttori, agenti, educatori, medici e infermieri, psicologi e assistenti sociali”. Per sostenere gli obiettivi della mozione, Rita Bernardini ha iniziato dalla mezzanotte di ieri uno sciopero della fame, assieme a Francesco Morelli di Ristretti Orizzonti, Irene Testa, presidente dell’associazione-radicale Il detenuto Ignoto, Claudia Sterzi, Segretaria dell’Associazione-Radicale Antiproibizionisti e Alessandro Litta Modignani, della Direzione di Radicali Italiani.

Le carceri italiane (non solo le carceri, ma soprattutto le carceri) sono ai livelli di una Repubblica delle banane, una di quelle repubbliche sudamericane notorie nei decenni passati. C’e’ della involontaria ironia nelle parole del Presidente Napolitano a proposito dell’OK dato dalla Corte suprema brasiliana all’estradizione dell’ex terrorista Cesare Battisti:

“e’ una decisione importante – ha detto il presidente della Repubblica – riconoscere lo status di rifugiato politico a Battisti equivaleva a un giudizio assolutamente negativo sul sistema giudiziario e penitenziario italiano”

Chissa’ se il Presidente brasiliano Lula e i suoi consiglieri – a differenza di Napolitano – sono informati sullo stato del “sistema giudiziario e penitenziario italiano”.


Il sonno della ragione (e la deriva clericale e reazionaria del PD)

12 novembre 2009

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“Ogni detenuto portava un triangolo colorato (generalmente con la punta verso il basso) cucito (o dipinto) sulla sua uniforme da deportato. A seconda del colore, si distinguevano diverse categorie: i politici avevano un triangolo rosso con una lettera all’interno che precisava la nazionalità (salvo per i tedeschi). Gli ebrei politici portavano un triangolo rosso (con la punta verso l’alto) con sovrapposto un triangolo giallo (con la punta verso il basso). Gli ebrei avevano una stella gialla (formata da due triangoli), i Bibelforscher un triangolo color malva/viola. Alcune fonti attestano che certi Bibelforscher portavano un triangolo viola con sovrapposto un triangolo giallo. Gli internati di diritto comune avevano un triangolo verde, gli asociali un triangolo nero. I contaminatori della razza portavano un triangolo nero sovrapposto ad un triangolo giallo, gli omosessuali un triangolo rosa, gli zingari un triangolo bruno e gli apolidi e gli emigrati (repubblicani spagnoli) un triangolo azzurro. I SAW (Sonderaktion Wehrmacht : epurazione dell’esercito tedesco), quanto a loro avevano un triangolo rosso, con la punta verso l’alto.” Fonte: Sylvie Graffard e Léo Tristan, I Bibelforscher e il nazismo (1933-1945) Editions Tirésias-Michel Reynaud, Parigi, 1994

Forse il sindaco di Azzano Decimo, in provincia di Pordenone, il leghista Enzo Bortolotti, potrebbe trovare utili le informazioni qui sopra; la sua idea di schedare tutti i musulmani per fermare l'”invasione” islamica non e’ certo originale. Il segnale, preoccupante di per se’, diventa allarmante se si considera che quel sindaco e’ stato rieletto a furor di popolo, quasi il 70% dei consensi. Debora Serracchiani, segretaria regionale del PD, denunciava appena qualche giorno fa’ il razzismo di questo sindaco, che e’ anche segretario provinciale della Lega.

La cappa opprimente sull’Italia, quel clima da caccia alle streghe, inquisizione, stato di polizia diventa ogni giorno piu’ pesante. I campanelli e le campane d’allarme rimangono per lo piu’ inascoltati, le spinte reazionarie o si giustificano o addirittura si accolgono con entusiasmo. L’Italia e’ in caduta libera, la gravissima regressione culturale, antropologica è veramente spaventosa. In questa regressione regnano paura, ignoranza, violenza, odio, dogma, intolleranza. Caccia grossa e sempre aperta: agli omosessuali e transessuali, agli immigrati, alle donne, agli atei o diversamente credenti, agli eretici, alla scienza e agli scienziati… e a tutti coloro che non si sottomettono. Tutti malati d’alzheimer, come mette in guardia Famiglia Cristiana.

Caccia grossa per difendere la razza e la tradizione. Caccia grossa non solo per le vie delle citta’ italiane ma sulla stampa e in televisione, dove gli ospiti delle trasmissioni d’infotainment vengono rigorosamente selezionati per il loro pregiudizio e la loro ignoranza. Bucano lo schermo. Si rimane sgomenti di fronte allo spettacolo offerto da Alessandra Mussolini e Daniela Santanchè alla tv pubblica o guardando i linciaggi mediatici contro la sentenza della Corte Europea sui crocifissi e contro tutti coloro che si riconoscono in quella sentenza.  E’ la regressione che avanza, a reti unificate.

In tutto il mondo il proibizionismo sulle droghe e’ sotto processo; le sentenze sono ovunque unanimi: il proibizionismo non solo ha fallito ma ha ingigantito il problema. E le mafie ringraziano. In Italia invece si fa finta di niente e si continua con quella politica ottusa e nefasta; invece di mettere mano alla legge Fini-Giovanardi si continua con la demagogia dei test antidroga per una classe politica fanatica che pensa ad altre schedature e magari ad imporre l’esempio nelle scuole e negli uffici, a tutti i cittadini. Diventera’ sicuramente un’altra tradizione, come quella del crocifisso imposto per legge nelle scuole, nei tribunali e negli altri uffici della Repubblica confessionale delle banane. Uno stato di polizia, ma timorato di Dio.

A proposito di crocifisso. Al Parlamento Europeo i soldati di Santa Romana Chiesa del PDL, Lega, UDC e PD hanno presentato una dichiarazione per:

“il pieno diritto di tutti gli Stati membri a esporre anche simboli religiosi all’interno dei luoghi pubblici o delle sedi istituzionali, laddove tali simboli siano rappresentativi della tradizione e dell’identità di tutto il Paese e dunque elementi unificanti dell’intera comunità nazionale, rispettosi dell’orientamento religioso di ciascun cittadino”.

Non si riesce a credere ai propri occhi quando si leggono offese alla logica, all’intelligenza, cosi’ marchiane. La proposta indecente è stata ufficialmente presentata da Mario Mauro e Sergio Silvestris (PDL), Gianni Pittella e David Sassoli (PD), Carlo Casini e Magdi Cristiano Allam (UDC), e da Mario Borghezio (Lega Nord). Assente l’IDV. Per diventare un pronunciamento ufficiale dell’europarlamento deve raccogliere entro tre mesi le firme di 369 parlamentari.

Per quanto riguarda il PD, sarebbe interessante sapere chi ha deciso questa ennesima buffonata, offensiva e blasfema sia per i credenti cattolici sia per i non credenti e i diversamente credenti. Ci sono ancora laici e liberali all’interno del PD? Hanno niente da dire su questa deriva clericale? E’ questo il PD che il nuovo segretario Bersani ha in mente? Ora la CEI guida anche l’azione politica dei parlamentari europei del PD?

In questo sonno della ragione – che in Italia per la verita’ sembra piu’ un coma profondo – si rivede un film gia’ visto. Se i KKK e le loro croci infuocate hanno gia’ fatto il loro debutto italiano, c’e’ chi quella tradizione l’ha capita ancora meglio e inchioda la croce sul portone dei Radicali. E’ innegabile, le tradizioni sono importanti; dalle crociate alle guerre sante, dalla maledettissima Santa Inquisizione al regime nazista fino ai giorni nostri, con i gruppi neofascisti e neonazisti che l’hanno messa sui loro stemmi, la croce è davvero il simbolo di una tradizione importante che – come dicono quei buffoni italiani al Parlamento Europeo – unifica l’intera comunità: torturatori e torturati, stupratori e stuprati, persecutori e perseguitati, schiavisti e schiavi, assassini e assassinati, tutti insieme, gli aguzzini e le loro vittime, a celebrare la tradizione e l’identità che ci unisce tutti.


Reazionari allo sbaraglio

10 novembre 2009

progresso

Qualche giorno fa’ Antonio Di Pietro cosi’ criticava la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo sui crocifissi nelle scuole:

“È una sentenza sbagliata. Sono cattolico ma a prescindere da questo, anche se non lo fossi, non capisco che male c’è ad avere il crocifisso in aula. Che male fa mettere un simbolo che ti ricorda amore e sensibilità? Se dobbiamo accettare una cosa del genere, allora togliamo i crocifissi da piazze e campanili.”

C’e’ da rabbrividire di fronte ai ragionamenti giuridici dell’ex pubblico ministero; evidentemente le sentenze vanno rispettatte solo quando lo dice Di Pietro. Potrebbe dirsi lo stesso per Marco Travaglio, che in un articolo a proposito di quella sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, cosi’ iniziava: “Dipendesse da me, il crocifisso resterebbe appeso nelle scuole.” Tiriamo un sospiro di sollievo; non dipende da Travaglio il rispetto della Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà fondamentali. Sul tema della sentenza della Corte Europea e della polemica che ne e’ scaturita, segnaliamo anche l’articolo di Tiziana Ficacci sul sito No God: Ogni giorno ha la sua croce.

Oggi il leader dell’Italia dei Valori se ne esce con un’altra proposta non proprio liberale:

Droga: Di Pietro, “Dire i nomi di chi non vuole sottoporsi al test”

10 Novembre 2009 10:37 POLITICA

ROMA – Antonio Di Pietro vuole che siano resi noti i nomi dei parlamentari che non si sono voluti sottoporre al test antidroga cosi’ come i risultati degli esami stessi. Lo ha detto stamattina dopo essersi sottoposto al test egli stesso. “E’ bene che i cittadini sappiano – afferma Di Pietro – se tra loro rappresentanti in Parlamento ci siano persone che facciano uso di droghe”. (RCD)

E perche’ non dei test su alcol e tabacco, molto piu’ dannosi delle droghe proibite? O dei test psico-attitudinali, psichiatrici, sulla salute mentale dei parlamentari? O dei test culturali per accertare scienza e conoscenza di coloro che devono occuparsi di questioni importanti e complesse che riguardano tutti? Non sara’ che attorno alle droghe si vuole solo alzare – come sempre – un gran polverone demagogico da parte di una classe politica ignorante che pensa solo ad ingrassare invece di risolvere i problemi della Repubblica con razionalita’, scienza e onesta’? Chi segue il dibattito sullo scontro tra proibizionismo e antiproibizionismo sa bene che tutti gli osservatori indipendenti denunciano da tempo il fallimento delle politiche proibizioniste in tema di droghe. Ma la nostra classe politica continua a parlare e a legiferare sotto l’influenza della superstizione e non della scienza. La legge Fini-Giovanardi sulle droghe e’ direttamente responsabile di sofferenze, violenze, crimini, morti e corresponsabile dello stato incivile e illegale in cui versano le carceri italiane.

Qualche giorno fa’ il quotidiano Il Fatto ha pubblicato un articolo di Beatrice Borromeo dal titolo Italiani nella “polvere” nessuno sniffa come noi. Leggetelo. Poi leggete l’articolo di Fabio Chiusi che sul suo blog ha esaminato l’articolo di Borromeo, confrontandolo con le fonti, nel caso i dati dell’Osservatorio europeo sulle droghe.

Siamo proprio sicuri che i reazionari siano solo dalla parte di Berlusconi?

P.S. Dai un’occhiata anche alla tabella sull’uso della cannabis in Europa pubblicata sul blog di Francesco Costa, con il titolo Quei fumati degli olandesi

P.P.S. Segnaliamo anche il video di Rai Due “Il Fatto del Giorno”, presente in studio anche Marco Cappato, Segretario dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica (RADICALI ITALIANI)


Qualcosa si muove a sinistra

7 novembre 2009

scalfarotto

Ivan Scalfarotto è stato eletto vicepresidente del Partito Democratico. Congratulazioni e davvero auguri di buon lavoro vicepresidente!!!

Tra le tante reazioni positive c’e’ pero’ anche chi non si abbandona a facili entusiasmi.

Bersani ha detto che “sui temi etici di frontiera il Pd non deve avere meccanismi che limitino la libertà di coscienza”. Io non ho mai capito cosa diavolo siano questi “temi etici”; nella mia stupidita’ ho sempre creduto che in politica (e nella vita) siano TUTTI temi etici e che l’etica non la si lascia a casa nemmeno quando si va al supermercato a fare la spesa, per dire. Ora Bersani mi complica la vita con quell’aggiunta, “di frontiera”. Che frontiera? Forse quella che separa la Repubblica italiana dalla Citta’ del Vaticano? Non sarebbe allora stato meglio dire pane al pane e vino al vino, e cioe’: i cattolici all’interno del PD seguano pure le direttive del Vaticano. Non sarebbe stata una sorpresa per nessuno e si sarebbero tolte di torno inutili e fastidiose ipocrisie.

Qui potete guardare il video del discorso di Ignazio Marino all’assemblea del PD.

Qui il video del discorso di Giuseppe Civati

Qui invece potete leggere il commento di Marco Pannella al discorso di Bersani.

Qui potete guardare il video della trasmissione settimanale con Marco Pannela su Radio Radicale, ospite Ignazio Marino.

Francesco Costa sul suo blog scrive che quando Paola Concia nel suo discorso all’assemblea del PD ha dichiarato d’essere molto contenta di avere un omosessuale come vicepresidente…

Testimoni oculari riferiscono che a quel punto Fassino si è girato verso Marino e Franceschini e ha detto, serio e molto angosciato:

Ma è pazza… ha appena detto che Scalfarotto è gay, davanti a tutti!

Secondo voi è piu’ grave che a) uno dei massimi dirigenti del PD pensi che essere gay sia una cosa da tenere nascosta e di cui vergognarsi o b) che Fassino non sapesse che Scalfarotto è gay e – orrore! – non lo nasconde? Non so quali poteri abbia il vicepresidente del PD, pero’ magari Ivan potrebbe organizzare un seminario obbligatorio per i dirigenti e parlamentari del partito, una settimana full immersion con film, documentari, lezioni sulle tematiche lgbt. Altrimenti, di che parliamo?

Il blog del Circolo online del PD “Barack Obama” ci offre un ottimo interrogativo: Chi da scandalo in questa storia?


RADICALI: raccolta pre-firme per elezioni regionali e sottoscrizione straordinaria

3 novembre 2009

lista-radicali

Emma Bonino e Giancarlo Scheggi illustrano l’iniziativa della raccolta delle pre-firme in vista delle elezioni regionali del 2010.

Intanto prosegue la sottoscrizione straordinaria aperta da Bonino e Pannella: Si aggiungono i parlamentari radicali Mecacci, Poretti e Zamparutti. Tra le personalità, partecipano con l’iscrizione al Movimento Alessandro Cecchi Paone, Stefano Disegni e Tony Garrani

Ricordiamo anche l’appello per salvare il servizio pubblico di Radio Radicale.


Guerra Santa

3 novembre 2009

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Mentre in Italia l’Opus Dei continua la sua guerra santa alla conquista delle istituzioni repubblicane, l’Europa non e’ mai stata cosi’ lontana. La RAI, l’azienda che di pubblico ha solo il canone, e’ gia’ in mano ai partiti, alle correnti e alle congregazioni, piu’ o meno occulte. L’Opus Dei ora si aggiudica un’altra vittoria.

Agli italiani tutto cio’ sembra normale; quante volte abbiamo sentito o detto, tutto il mondo e’ paese? In verita’ l’Italia sembra sempre piu’ un paese in declino, culturale prima ancora che politico, sociale prima ancora che economico; un paese inesorabilmente avviato verso l’autoesclusione dalla civilta’ liberale. Forse in un futuro non troppo lontano l’ONU dovra’ occuparsi anche del Belpaese; per ora la Corte di Strasburgo ammonisce “No ai crocefissi nelle aule”

Raffaele Carcano, segretario nazionale dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar):

«È un grande giorno per la laicità italiana. Siamo dovuti ricorrere all’Europa per avere ragione, ma finalmente la laicità dello Stato italiano, affermata da tutti a parole, trova conferma in un provvedimento epocale».

Deliranti ed eversive le reazioni da parte dei fondamentalisti che occupano le istituzioni repubblicane. La ministra Gelmini da’ i numeri:

“La presenza del crocifisso in classe non significa adesione al cattolicesimo ma è un simbolo della nostra tradizione. La storia d’Italia passa anche attraverso simboli, cancellando i quali si cancella una parte di noi stessi. Nel nostro Paese nessuno vuole imporre la religione cattolica attraverso la presenza del crocifisso”

Il  ministro per le Politiche agricole, il leghista, omofobo Luca Zaia parla di “sentenza astratta e fintamente democratica”. Sulla stessa linea il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli:

“La Corte europea ha calpestato i nostri diritti, la nostra cultura, la nostra storia, le nostre tradizioni e i nostri valori. In ogni caso i crocifissi resteranno sulle pareti delle nostre scuole”.

Quando si vantano di averlo duro, i leghisti parlano di comprendonio. E non poteva mancare Rocco Buttiglione, quello che l’Europa ha rispedito in Italia: “una sentenza aberrante da respingere con fermezza. L’Italia ha una sua cultura, una sua tradizione e una sua storia”.

Il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, commenta:

“mi auguro non venga salutata come giusta affermazione della laicità delle istituzioni che è valore ben diverso dalla negazione, propria del laicismo più deteriore, del ruolo del Cristianesimo nella società e nella identità italiana”

Rimarranno delusi tutti coloro che, cosi’ ingenuamente, avevano creduto alla possibilita’ di una destra laica e liberale capeggiata da chi, solo pochi anni fa’, dichiarava che Mussolini e’ stato il piu’ grande statista del ‘900 e che i maestri elementari gay non sono adatti a fare i maestri. La strada verso il liberalismo e’ ancora lunga e impervia.

La CEI (Conferenza episcopale italiana) non sembra avere alcun senso del ridicolo:

“In base a una prima lettura, sembra possibile rilevare il sopravvento di una visione parziale e ideologica”

E mentre il governo prepara il ricorso, aspettando le direttive dal Vaticano – che per ora dice di provare “molto fastidio” –  i cittadini possono votare il songaggio su Repubblica e sul Corriere della Sera e su UAAR e sul Sole 24Ore

P.S. Arriva anche la dichiarazione del segretario del PD, Pierluigi Bersani, in perfetto stile catto-comunista (non e’ un’offesa, e’ una constatazione):

“un’antica tradizione come il crocifisso non può essere offensiva per nessuno. Penso che su questioni delicate come questa qualche volta il buonsenso finisce di essere vittima del diritto”.

Francesco Costa fa benissimo a evidenziarla come frase del giorno. Al segretario del PD ovviamente stanno piu’ a cuore i buoni rapporti con Oltretevere e con gli amici (suoi, non nostri) di Comunione e Liberazione che ascoltare l’opinione dei cittadini italiani. That’s too bad! Democracy next time segretario? Forse ci sara’ qualcuno in Europa che si sta domandando in queste ore come si puo’ dare la politica estera europea all’Italia; Massimo D’Alema, avesse mai avuto una chance, con queste ultime dichiarazioni di Bersani se l’e’ giocata! Come si dice, non tutti i mali vengono per nuocere? In Europa hanno il vizio di credere nella laicita’, nella separazione dei poteri e addirittura nel rispetto per le istituzioni europee, a cominciare dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Ma tu guarda questi europei quanto sono strani!

P.P.S. Continua la fiera delle scemenze. Il ministro degli esteri, Frattini: “Colpo mortale all’Europa”. Si supera ferfino la Repubblica delle Banane nella Repubblica Confessionale Italiota; ma si puo’ reagire con questi accenti fondamentalisti ad una sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo? L’Europa fara’ bene a prendere provvedimenti prima che l’Italia sia – essa si – un colpo mortale all’Europa.

AGGIORNAMENTI:

1) il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola – l’omofobo che da’ dello “stronzo” agli operai – ha fatto sapere che “il governo ha già fatto ricorso contro la sentenza”. Efficienza dei mullah che guidano la Repubblica Cattolica Italiana.

2) il giudice Nicola Lettieri, rappresentante del governo italiano presso la Corte Europea che si occupera’ del ricorso, ha dichiarato:  “sottolineeremo che noi non siamo uno Stato laico, ma concordatario, come sancito dall’articolo 7 della Costituzione, e che quindi ha rinunciato ad alcune delle sue prerogative”. Amen. Povero Cristo, quello che non si fa’ in tuo nome.

3) ottima osservazione sul sito UAAR:

Bruno Gualerzi scrive:

3 Novembre 2009 alle 19:01

Nel sondaggio de La Repubblica – per altro fino ad ora confortante – manca però a mio parere un quesito da accostare a:
‘Non sono credente, ma non ritengo il crocefisso in aula una “violazione della libertà di religione degli alunni”‘.
E cioè:
‘Sono credente, ma ritengo il crocifisso in aula una “violazione della libertà di religione degli alunni”‘.
Sempre nei limiti di questi sondaggi, sarebbe un dato interessante.

4) Piena soddisfazione, invece, da parte del leader di Rifondazione comunista Paolo Ferrero: “Esprimo un plauso per la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo che ci segnala giustamente come uno stato laico debba rispettare le diverse religioni ma non identificarsi con nessuna”.

5) le reazioni sui media internazionali; la notizia sta gia’ facendo il giro del mondo.

6) un’altra collezione di reazioni, compilata dall’UAAR

7) Debora Serracchiani:

“Una sentenza formalmente corretta e condivisibile, ma la tradizione culturale dalla Chiesa si intreccia con la storia del nostro Paese e richiede un approccio più complesso e una maggiore profondità di coinvolgimento”

Chiara la prima parte del commento, ma non ho capito il resto Debora. Che vuoi dire con “approccio piu’ complesso”? Si e’ dovuti arrivare alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, tanto l’approccio e’ sempre clericale in questo paese. Io mi preoccuperei molto di piu’ per lo spettacolo indecente che la politica italiana sta dando ancora una volta.

8 ) Francesco Costa, con poche parole, ha detto quello che ci si sarebbe aspettato dal segretario del PD, Bersani:

(…) qui c’era da dire – a essere prudenti – che “le sentenze vanno rispettate e non commentate, specie quelle di un organismo autorevole come la Corte europea per i diritti dell’uomo”. Oppure, con un po’ di coraggio in più, si poteva dire che si tratta di una sentenza di buon senso a garanzia del pluralismo religioso, oltre che della laicità dello stato.

Non era difficile, stavolta, per Bersani. Cosa dobbiamo pensare noi che vogliamo un PD e un paese laici?

9) intervista a Emma Bonino: nessuno scandalo, la laicità è inclusiva

10) i commenti di Ainis e Rodota’

11) il fine ragionamento giuridico di Antonio Di Pietro: “È una sentenza sbagliata. Sono cattolico ma a prescindere da questo, anche se non lo fossi, non capisco che male c’è ad avere il crocifisso in aula. Che male fa mettere un simbolo che ti ricorda amore e sensibilità? Se dobbiamo accettare una cosa del genere, allora togliamo i crocifissi da piazze e campanili.”

12) E arriva pure Marco Travaglio: “Dipendesse da me, il crocifisso resterebbe appeso nelle scuole.” Ecco, appunto; non dipende da Travaglio.

13) Il ministro Umberto Bossi:

“Il governo italiano non applicherebbe la sentenza”, anche se il ricorso contro la decisione della Corte europea per i diritti dell’uomo, che ha vietato il crocifisso in aula, andasse male. Lo ha detto il leader della Lega, Umberto Bossi, a margine dell’inaugurazione di una sede del partito a Somma Lombardo. “Il popolo e’ contrario – ha aggiunto – ci vuole altro che un magistrato europeo che fa le sentenze non in nome del popolo, ma contro. I magistrati, anche quando sono europei, decidono sempre al di sopra e al di fuori del popolo. E questo non va bene”. (07 November 2009)

La puzza acre di carne bruciata sui roghi e di olio di ricino è inconfondibile; arriva fin qui, al di la’ della Manica. Ma il fetore della connivenza è ancora piu’ nauseante.


Transessuali e prostitute hanno qualcosa da dire…

3 novembre 2009

Aggiornamento: su Radio Radicale potete vedere il video della conferenza stampa

 

L’Associazione Radicale Certi Diritti promuove:

CONFERENZA STAMPA – INCONTRO PUBBLICO. Martedì 3 novembre, alle ore 15.30 in Via di Torre Argentina, 76 – TRANSESSUALI E PROSTITUTE HANNO QUALCOSA DA DIRE…. (E ANCHE I RADICALI CON LE LORO PROPOSTE DI RIFORMA)

con:

Pia Covre, Presidente Comitato Diritti civili delle Prostitute;

Monica Rosellini, Presidente La Strega da Bruciare;

Marco Cappato, Segretario Associazione Luca Coscioni;

Leila Deianis, Presidente Libellula Azione Trans;

Sergio Rovasio, Segretario Associazione Radicale Certi Diritti;

Porpora Marcasciano, Movimento Italiano Transessuali;

Donatella Poretti, Senatrice radicale – Pd;

Andrea Maccarrone, Presidente Circolo Mario Mieli di Roma;

La denigrazione, l’offesa e l’ingiuria verso le prostitute e le transessuali lede la dignità e il rispetto dell’autodeterminazione dei cittadini nell’ambito dei comportamenti e delle scelte sessuali.


Stefano Cucchi e l’inciviltà della Repubblica delle Banane

31 ottobre 2009

carcere

“Il grado di civiltà in una società può essere giudicato entrando nelle sue prigioni” scrive Dostoevskij nelle sue Memorie dalla casa dei morti. “Tuttavia bisogna guardarsi dall’assegnare senz’altro il calvario di Stefano al capitolo carcerario” – come srive Adriano Sofri in un ottimo articolo su Repubblica, Il calvario di Stefano – anche perché, scrive Sofri, “nell’agonia di Stefano – di questo si è trattato, questo sono stati i suoi ultimi sette giorni – sono intervenute tante di quelle autorità costituite da far rabbrividire”.

Rabbrividire fanno anche le dichiarazioni di ministri e alti ufficiali dei carabinieri, dichiarazioni in linea con la Repubblica delle Banane i cui abitanti, lungi dall’essere cittadini, temono le proprie istituzioni, a cominciare da quelle forze dell’ordine che dovrebbero proteggerli. Quei politici e quegli ufficiali leggano la lettera che un maresciallo della Guardia di Finanza – che svolge attività antidroga da circa 20 anni – ha inviato a Beppe Grillo. [Parentesi: nel caso Marrazzo c’è un quinto carabiniere indagato, “nel 2006 fu arrestato per un’indagi­ne di pedofilia. Sospettato — insieme a una trentina tra pro­fessionisti, militari, sacerdoti — di aver costretto numerosi bambini rom ad avere rapporti sessuali.” Forse c’è un problemino sul reclutamento e la formazione delle forze dell’ordine in questa Repubblica delle Banane, o no? E la notoria omertà – che si chiama “spirito di corpo” in certi ambienti – certo non aiuta a risolvere il problema].

Il caso di Stefano Cucchi non è un caso isolato nel panorama italiano. Tutt’altro. La lista dei nomi è lunga, anche se ai piu’ quei nomi non dicono nulla: Manuele Eliantonio, Aldo Bianzino, Federico Aldrovandi, e molti altri. L’associazione Ristretti Orizzonti raccoglie da anni i dati dei detenuti morti in carcere: dal 2000 al 30 ottobre 2009 ci sono state 1529 morti in carcere, tra queste, 543 suicidi. Denunciando il problema all’inizio di settembre, Marco Pannella ha accusato: “In Italia abbiamo ristabilito la pena di morte”.

C’è un problema gravissimo di credibilita’ delle istituzioni e – ancora piu’ grave – una crisi d’umanità che colpisce tutti. Le vittime di questa crisi non sono solo i cittadini che subiscono le violenze e la morte per mano dello Stato e i loro cari; tra le vittime ci sono sicuramente sia gli aguzzini – che perdono la loro umanita’ nel momento in cui alzano la mano e chiudono gli occhi – sia tutti noi, che siamo i veri responsabili di tutto cio’ che accade nella nostra Repubblica. “Il mondo è un posto pericoloso – diceva Albert Einstein – non a causa di quelli che compiono azioni malvagie ma per quelli che osservano senza dire nulla”.

C’è un problema d’informazione, troppo ripiegata su se’ stessa e sulla politica dei giochi di Palazzo, un’informazione che da’ troppo spazio alle dichiarazioni di questo o quel don e che si e’ ridotta a spiare dal buco della serratura della camera da letto, diventando miope su tutto il resto. Un’informazione cinica, in un paese dove il cinismo abbonda e il civismo scarseggia. Anche in quest’ultimo caso, quello di Stefano Cucchi, l’informazione è partita dalla Rete e da Radio Radicale, dal Manifesto e dal Fatto. Eppure l’informazione mainstream – dalla “libera stampa” alla televisione – ha risorse ben maggiori e assai potrebbe se solo volesse.

proibizionismo

immagine tratta da un manifesto radicale antiproibizionista del 1993

Infine, sulle droghe. I politici che hanno prodotto quella vergognosa legge proibizionista, liberticida e infame, si vergognino. La loro responsabilità è assai piu’ grave di coloro che materialmente hanno ammazzato Stefano (e tutti gli altri). Si faccia chiarezza sulle responsabilità, penali e amministrative, di questa vicenda e delle altre analoghe; ma soprattutto si tolga di mezzo quella fottutissima legge e si cominci a imboccare la strada della razionalita’ e della decenza, partendo da subito con la legalizzazione (che vuol dire: regolamentazione) delle droghe, a cominciare da quelle leggere. Per dirla con Vasco Rossi, “l’erba, inte­sa come verdura, fa meno male dell’uva”. E’ il proibizionismo che uccide, fuori e dentro il carcere e le ripugnanti lacrime da coccodrillo dei proibizionisti servono solo alla carriera di politici ottusi e senza scrupoli.