Il Profeta Scalfari e la Terra Promessa del Partito Democratico

profeta

In una tregua nella guerra con il Corriere della Sera e il suo direttore, Ferruccio de Bortoli, Eugenio Scalfari – ospite di Serena Dandini sulla TV pubblica – non resiste e, smessa la corazza del generale veste la tunica del profeta per indicare al Partito Democratico la strada verso la Terra Promessa. Il Profeta Scalfari sa come attraversare il Mar Rosso delle regole con cui si sta scegliendo il nuovo segretario del PD: Vi salverete se mi seguirete, è la profezia del Profeta. Dimenticate le regole, voi poveri mortali, e la prima regola in particolare, cioe’ le regole non si cambiano a giochi iniziati; il Profeta è sopra la legge, sopra le regole, sopra i mortali. Al Profeta è Dio che parla e quando fa profezie, quella e’ la volonta’ di Dio.

Le regole per scegliere il nuovo segretario del PD sono troppo complesse? Non c’e’ problema, dice il Profeta, sbarazziamocene ed eleggiamo il nuovo segretaro del PD come al Profeta Scalfari piace, che la Terra Promessa lui sa dov’è. Ignazio Marino, da quel “laicista” che è – lo sappiamo tutti – ha rifiutato la profezia, preferendo la ragione e la democrazia.

Le reazioni non sono mancate, la Rete ne parla ma purtroppo l’Italia ha sempre preferito i profeti alla ragione e la cultura nazionale, quando non e’ ispirata direttamente dalla metafisica, risente pesantemente delle differenti forme di storicismo e dei mostri che quello storicismo ha prodotto; non a caso, la nostra intellighenzia “laica” ignora o detesta uno dei maestri del liberalismo moderno, Karl Popper e il suo lavoro, a cominciare da La societa’ aperta e i suoi nemici.

Il Partito Democratico, guidato da una classe dirigente che si fa notare solo per la sua ignavia politica e inadeguatezza culturale, sembra ora alle prese con il “caso Binetti”, un’utile capro espiatorio per nascondere le vergogne del partito; ma lo sanno tutti, Paola Binetti non è il problema.

Tra quelle vergogne del PD c’e’ anche quella di essersi lasciato imporre la sua linea e azione politica dal partito-quotidiano la Repubblica, che ha monopolizzato l’attenzione del dibattito pubblico e politico della Repubblica (quella di tutti) per mesi e mesi sulla camera da letto del Bananiero Capo, fino alla guerra che il Profeta-Generale Scalfari ha dichiarato al suo diretto concorrente, il Corriere della Sera.

Ora il Profeta appare sugli schermi della TV pubblica e, come un nuovo Mose’, annuncia la Terra Promessa. Vengono alla mente le parole di Indro Montanelli, che nel 1969 scriveva:

Di Scalfari non ho un’opinione precisa. C’è in lui un pizzico di Baldacci, un pizzico di Bel-Ami, e perfino un pizzico di Ramperti. So che ha fatto parecchi soldi. La sua ambizione è sfrenata e scoperta. Ma vuole arrivare a qualcosa, o vuole fuggire da qualcosa? Nella sua frenesia c’è del patologico. Le sue polemiche (come questa con me) sono quasi sempre gratuite. Questo nemico di tutti è soprattutto nemico di se stesso, animato da un irresistibile cupio dissolvi.

P.S. Bersani e Franceschini continuano a seguire il Profeta e la classe dirigente del PD è allo sbando. Intanto il Bananiero Capo s’improvvisa Grande Dittatore, l’ONU continua a richiamare la Repubblica delle Banane sui diritti umani e la stampa internazionale, unanimemente, chiede le dimissioni di Silvio Berlusconi. L’unica speranza che resta al PD e alla Repubblica (quella di tutti) è Ignazio Marino, che pochi giorni fa’ ha detto quello che tutti pensano:

“Questi dirigenti saranno spazzati via dalla storia perché il mondo è cambiato, non è più quello del secolo passato. E credo quindi che sarebbe molto più utile che tutti se ne facessero una ragione e cercassero di favorire il nuovo”

Un’altra verità che tutti pensano Marino l’ha detta nell’intervista rilasciata al blog di Alessandro Gilioli, Piovono Rane:

Dice D’Alema che lei perderà e tornerà a fare il chirurgo.

«Io almeno, se dovessi smettere di fare politica, un mestiere ce l’ho. Di D’Alema non si può dire altrettanto. E nemmeno di Bersani e Franceschini».

Il 25 ottobre andiamo tutti a votare alle primarie del PD e votiamo per Ignazio Marino e per un Partito davvero Democratico. E’ tempo che quella casta “pelandrona e inconcludente”, come l’ha chiamata Giorgio Bocca, si trovi un altro mestiere.

5 Responses to Il Profeta Scalfari e la Terra Promessa del Partito Democratico

  1. […] Dopo aver bombardato per mesi i cittadini italiani con i dettagli voyeristici di una campagna focalizzata sulla camera da letto del nostro Bananiero Capo, il giornalista Eugenio Scalfari ha invitato i cittadini a scendere in piazza per difendere la libertà di stampa. Quando poi i cittadini sono finalmente scesi in piazza, il capopopolo Scalfari si è messo alla testa di quella piazza. Dopo la piazza, forse afflitto da una crisi di astinenza ora che si era abituato a stare al centro dell’attenzione mediatica, il fondatore di Repubblica ha indossato la corazza del generale per attaccare ripetutamente e volgarmente il Corriere della Sera e il suo direttore, Ferruccio de Bortoli. In quella che per ora sembra solo una tregua, il generale Scalfari ha smesso la corazza per indossare la tunica del profeta e, dalla TV pubblica, indicare al Partito Democratico la Terra Prome…. […]

  2. […] Eugenio Scalfari,  rilanciando una vecchia proposta di Marini dagli schermi della TV pubblica, invitava il PD a violare le regole del suo stesso Statuto e ad eleggere il nuovo segretario del partito con nuove regole, improvvisate – e non si […]

  3. zamparini ha detto:

    @ massimomarini

    ciao e welcome 🙂

    @ pronihilo

    grazie per il tuo commento

    tutto dipende da cosa si intende per “regime”; quanto al “populismo”, credo sia una parola troppo usata a sproposito ultimamente

    ciao,
    gz

  4. pronihilo ha detto:

    A questo punto accidenti al meglio. Il Pd non va, il bananiero sappiamo tutti, Scalfari è un profeta, chi ci rimane? Buttiamo a mare tutti? Resterà solo il bananiero e vivremo tutti felici e contenti. Almeno nel generale silenzio Scalfari è stato quasi l’unico che ogni giorno ha criticato il bananiero. Non va bene neanche lui? Avanti il prossimo (se c’è). Ho stima del cattolico Marino. Ma con questo populismo non basta. Ce ne vuole più d’uno. Ma se cominciamo a fare gli schizzinosi verso chi si oppone a questo regime… Campa cavallo.

  5. massimomarini ha detto:

    Eccomi loggato 🙂

    Mi pare che i dalemiani sono soliti adattare le cose alla bisogna. Franceschini ci prova che magari gli va bene. Marino rispetta le regole del gioco. Come sempre

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