“Santità, mi perdoni per tutto quello che ho fatto…”

Un altro giorno di ordinaria follia nella Repubblica confessionale delle banane.

Il Vaticano non si arrende e attraverso la Commissione Igiene e Sanità del Senato cerca di fermare l’introduzione della pillola abortiva RU486; il farmaco è utilizzato da vent’anni in paesi come Francia, Regno Unito e Svezia e approvato dagli organi competenti in piu’ di trenta paesi, dagli Stati Uniti alla maggior parte dei paesi dell’Unione Europea. Ma i buffoni in Parlamento prendono le direttive dall’ultima tirannide ancora presente in Europa, il Vaticano appunto, dove sadici fondamentalisti esperti nella teologia degli uteri vogliono ancora imporre la loro abominevole follia all’umanità.

Ed è a quella tirannide, a quella monarchia assoluta che non riconosce alcun diritto, alcuna libertà – deliramentum (follia) vengono chiamati i diritti dell’uomo nei documenti pontifici che condannano l’Illuminismo – che Piero Marrazzo si rivolge per chiedere perdono. Nientepopodimeno! “Santità, mi perdoni per tutto quello che ho fatto…”. Si fa fatica a credere ai nostri occhi quando si legge sulla stampa:

“Quest’uomo sta compiendo un delicatissimo iter da cui nascerà una persona nuova”, ha rivelato, la scorsa settimana, a “Repubblica” l’abate di Montecassino, il vescovo Piero Vittorelli, confermando che l’ex presidente stava trascorrendo un periodo di ritiro spirituale nell’abbazia benedettina di Cassino, in provincia di Frosinone.

Nel 1077 Enrico IV si reca a Canossa, costretto a chiedere perdono a papa Gregorio VII per tenersi la corona imperiale. Quale sarà la corona di Marrazzo? Forse il suo impiego in RAI? Il Medioevo in Italia non è mai finito, ma oggi fa ancora piu’ schifo di ieri. Povero Piero, che pena che fa! Questa è la classe dirigente della Repubblica confessionale delle banane, di destra, di sinistra e di centro; uomini e donne smidollati, che occupano le vette della politica, del giornalismo, delle professioni, della pubblica amministrazione, della finanza e della grande industria non per meriti acquisiti sul campo ma perché figli di, nipoti di, amici di, tesserati di. Uno spettacolo avvilente e rivoltante.

In Italia la madre dei cretini è sempre incinta; i figli poi crescono, mandano al governo del paese Berlusconi, i razzisti della Lega e i fascisti alla La Russa e Gasparri e quando vanno allo stadio danno il meglio di se’, anche all’estero: “non esistono negri italiani”, “un negro non può essere italiano”. La Repubblica riporta: “A quel punto Buffon, il capitano, e Secco sono andati a parlamentare e i cori sono cessati”. Però! Parlamentiamo anche con i razzisti adesso; dev’essere il famoso garantismo italiano.

Il sindaco di Varallo, il deputato leghista Gianluca Buonanno, fa installare cartelli stradali contro l’uso del burqa. Per carità, lontano da me voler difendere il burqa; è solo che faccio fatica a vedere in questi crociati della Lega i difensori dei diritti delle donne. Sono gli stessi che s’inchinano alla Curia di Roma, che di donne ne ha torturate e bruciate durante i secoli molte, ma molte di piu’ che non i fondamentalisti islamici; sono gli stessi razzisti dell’operazione Bianco Natale, gli stessi xenofobi capeggiati da chi non ha problemi a dichiarare, “gli immigrati devono essere mandati a casa loro”. Non è che in Europa queste persone non ci sono ma – diversamente che in Italia – non sono ministri e non decidono la politica dei governi dei loro paesi. Poi ci si lamenta dei cori razzisti negli stadi o delle aggressioni contro immigrati e omosessuali? Solo ipocrisia.

L’ennesimo allarme sulla criminalità organizzata. Questa volta a lanciarlo è il Governatore di Bankitalia, Mario Draghi:

“Grava su ampie parti del nostro Sud il peso della criminalità organizzata. Essa infiltra le pubbliche amministrazioni, inquina la fiducia fra i cittadini, ostacola il funzionamento del libero mercato concorrenziale, accresce i costi della vita economica e civile”.

Se fossimo nel 1909, sarebbe una notizia. Se fossimo nel 1949, sarebbe ancora una notizia. Ma oggi? Come ricordava Beppe Grillo nell’estate del 2008:

oltre il 40% della ricchezza nazionale è illegale (rapporto Alto Commissariato anti-Corruzione) (…) Nella sua ultima relazione il Commissariato contro la Corruzione ha affermato: siamo peggio che in Tangentopoli, la corruzione piega ogni settore e la sanità è terra di conquista.

Una volta si insegnava che la moglie di Cesare dev’essere al di sopra di ogni sospetto. Oggi in Italia invece prevale un’interpretazione del garantismo che non è accettata in nessun’altra democrazia al mondo. Si sente dire che fino a quando non c’è la condanna definitiva, quella passata in giudicato, vale la presunzione d’innocenza prevista dalla Costituzione. Verissimo. Ci mancherebbe altro! Ma in tutte le democrazie del mondo si usa distinguere tra il piano giudiziario e il piano politico e in quelle democrazie a nessuno passerebbe per la testa rivendicare la presunzione d’innocenza fino alla condanna definitiva per giustificare la permanenza nel suo ufficio pubblico di un cittadino che ricopre incarichi di responsabilita’ politica e istituzionale. In quelle democrazie, in tutte le democrazie, ancora vige il principio che la moglie di Cesare dev’essere al di sopra di ogni sospetto e i politici chiacchierati hanno la decenza di dimettersi prima di infangare l’ufficio che ricoprono. In Italia no, in Italia alcune tra le piu’ alte magistrature della Repubblica sono occupate da cittadini chiacchierati e condannati o che hanno procedimenti giudiziari in corso e i reati ipotizzati non sono bruscolini. Chi critica questo status quo, in Italia viene accusato di giustizialismo. Ebbene, in tutte le democrazie del mondo vige quel giustizialismo; è solo in Italia che la classe dirigente pretende l’impunità.

Si apprende che il ministro della difesa, Ignazio La Russa, elargisce maledizioni anche in trasferta; non pago delle sue volgari pagliacciate in TV – ricorderete il “possono morire” in tema di crocifissi – ora augura il cancro anche a tu per tu.

Chiudiamo con due chicche a proposito del Giornale di Vittorio Feltri. Un giornalista intraprendente (ma un po’ sfigato):

“Ha inviato alla sede genovese del Giornale presso il quale collaborava una lettera di minacce delle Br verso se stesso. La Digos ha denunciato l’uomo, Francesco Guzzardi, per simulazione di reato e procurato allarme.”

e un condirettore spudorato oltre ogni limite: “Cosa c’entra Dell’Utri con Berlusconi?”. Guarda il video qui di seguito:

1 Responses to “Santità, mi perdoni per tutto quello che ho fatto…”

  1. rainbowman56 ha detto:

    A me Marrazzo che chiede scusa al Papa fa ridere. Un imbecille simile è difficile trovarlo.Beati pauperes spiritu.

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