Fatti, opinioni e gli “imbecilli” di Travaglio

Qualche giorno fa’ in Reazionari allo sbaraglio scrivevo di un articolo di Beatrice Borromeo sul quotidiano il Fatto dal titolo Italiani nella “polvere” nessuno sniffa come noi e invitavo a leggerlo insieme all’articolo di Fabio Chiusi che sul suo blog esaminava l’articolo di Borromeo, confrontandolo con le fonti, nel caso i dati dell’Osservatorio europeo sulle droghe. Sul suo blog Fabio Chiusi dimostrava che i dati presi in esame da Borromeo non giustificavano le affermazioni contenute sia nel titolo sia nel testo dell’articolo. Chiusi ha informato della sua analisi il Fatto e l’autrice del pezzo, Beatrice Borromeo. Ne e’ seguito uno scambio email tra Chiusi e Borromeo che consiglio di leggere.

Sul caso e’ intervenuto anche Marco Travaglio, difendendo il lavoro della sua collega Borromeo. Secondo Travaglio l’articolo di Borromeo e’ corretto perche’ i dati sul consumo di droghe sono stati letti con l’aiuto di un esperto, Guido Blumir. Travaglio scrive:

Blumir le ha spiegato che quei dati, almeno per l’Italia, sono sottostimati: perché in Italia, quando vengono interpellati sull’uso di cocaina, solo i giovani rispondono sinceramente, mentre i consumatori più adulti e anziani tendono a negare; in più l’alto tasso di impunità di certi reati fa sì che le forze dell’ordine riescano a sequestrare soltanto il 5% della droga circolante, che a dispetto delle statistiche ufficiali ammonta a ben 100 tonnellate annue. Quindi la classifica europea andava corretta e, leggendo correttamente i dati dell’Oedt, l’Italia non risultava al terzo, ma al primo posto per il consumo di cocaina. Il Fatto Quotidiano non ha la pretesa di avere sempre ragione: commette errori, ma sempre in buona fede, tant’è che abbiamo – unici nel panorama dell’editoria – un’apposita rubrica intitolata “I nostri errori”. Nella quale rettifichiamo e ci scusiamo quando sbagliamo. Ma non quando diciamo la verità. Mi dispiace per gli imbecilli, ma dovranno farsene una ragione.

Fabio Chiusi ha risposto a Travaglio:

Sarò “imbecille” (complimenti per il rispetto delle opinioni altrui, tra l’altro), ma dissento da Travaglio. Il punto non è se Beatrice Borromeo fosse in grado o meno di smentire l’Oedt (“la classifica europea andava corretta”) tramite il parere (informato o meno) di un sociologo; il punto è piuttosto che l’Oedt non dice affatto quanto la Borromeo vuole fargli dire, giusto o sbagliato che sia il dato che ne esce (e cioè, come riporta il Corriere, che l’Italia è tra i primi cinque paesi europei per quanto riguarda il consumo di cocaina, e non il primo).

Chi ha ragione? Da quel che ho capito io seguendo la storia cosi’ come si e’ sviluppata durante i giorni, mi sembra Fabio Chiusi abbia dimostrato fin dal suo primo articolo sul suo blog che l’articolo di Borromeo sul Fatto contiene affermazioni non corrispondenti al vero e faccia dire ai dati quello che i dati non dicono. Si rimane basiti a leggere Travaglio, “la classifica europea andava corretta”. L’opinione dell’esperto, a prescindere dal merito, non puo’ certo essere presentata ai lettori del Fatto come fatto, come dato. Non si puo’ far dire a quei dati quello che quei dati non dicono. L’opinione dell’esperto non poteva autorizzare Borromeo a manipolare i dati e ingannare i suoi lettori. Fatti e opinioni andavano tenuti separati, di modo che i lettori fossero informati dei dati cosi’ come forniti dagli organismi internazionali e – separatamente appunto – delle opinioni di esperti che fornivano elementi aggiuntivi per interpretare quei dati. Cosi’ non e’ stato, e invece di ammettere l’ovvio e pubblicare una correzione – non c’e’ nulla di male, tutti sbagliamo – il Fatto cerca di giustificare l’accaduto con argomentazioni francamente risibili e l’arroganza di Travaglio, che ovviamente ha bisogno di chiamare “imbecilli” coloro che hanno argomenti piu’ robusti dei suoi.

Piu’ che sull’errore in se’ – che pure ha la sua importanza – sarebbe utile riflettere sui motivi che hanno impedito una soluzione ragionevole (e dovuta) alla vicenda; cosa ha motivato il rifiuto di pubblicare una semplice (e dovuta) rettifica? Della vicenda si parla anche qui, qui e qui.

Che ne pensate?

3 Responses to Fatti, opinioni e gli “imbecilli” di Travaglio

  1. coco905 ha detto:

    Non solo non come giustamente fai notare nel post “l’opinione dell’esperto, a prescindere dal merito, non puo’ certo essere presentata ai lettori del Fatto come fatto, come dato. Non si puo’ far dire a quei dati quello che quei dati non dicono.” ma oltretutto, anche a voler tenere buone le premesse della borromeo, la giornalista fa comunque un errore madornale correggendo la classifica dell’Oedt: come facciamo a sapere che SOLO in Italia “solamente i giovani rispondono sinceramente, mentre i consumatori più adulti e anziani tendono a negare”? come facciamo a sapere che SOLO in Italia le forze dell’ordine riescono a sequestrare una piccola percentuale della droga realmente circolante?? Travaglio dice ESPLICITAMENTE “Blumir le ha spiegato che quei dati, ALMENO per l’Italia, sono sottostimati”. Quindi se i dati dell’Oedt sono sbagliati, la classifica va rivista tout court,usando i criteri di Bulmir per TUTTI i paesi contenuti nella classifica, non tenendone conto solamente per l’Italia per poi correggere la classifica reintroducendoci l’Italia dai i dati corretti tra gli altri paesi dai dati scorretti. Un caso di vera imbecillita’ da parte di Travaglio e Borromeo, complimenti!

  2. […] Recenti Davide Tommasin su Se il “Sì Berlusconi Day…Fatti, opinioni e gl… su Il Fatto Quotidiano nella…fottuticinquantenni su Elezioni anticipate?Ruggiero Lauria […]

Lascia un commento